Verso i 150 anni – “Un Sogno Infinito”

Un altro “mini” campo giovanissimi si è concluso, e come ogni anno io ritorno a casa accompagnato dal ricordo di questa bella esperienza che per me è sempre come un viaggio, dal quale si ritorna sempre diversi e mai come si è partiti.”

Anche quest’anno per noi è stato come un viaggio, il quale scopo è stato quello di farci scoprire e approfondire alcuni aspetti dell’Azione Cattolica. Soprattutto della sua storia e di come sia cambiata nel corso di questi 150 anni.

Il primo giorno, oltre ad essere stato un giorno di conoscenza e di ritrovo per tutti noi, ha dato inizio al nostro cammino sorretto dai 4 pilastri dell’A.C. (Preghiera, Sacrificio/Azione, Formazione e Apostolato)

In serata ci è stato presentato il primo pilastro, la Preghiera, attraverso la Preghiera delle 5 dita di Papa Francesco che come un invito ci ha esortato a pregare per tutte quelle persone che ci stanno vicino, e ci offrono il loro aiuto: la famiglia; gli amici; gli insegnanti; i medici; i sacerdoti; i nostri governanti; i più deboli, coloro che hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile; ed infine per noi, perché solo quando avremo pregato per tutti gli altri potremo dire di aver aperto gli occhi e di aver visto ciò che ci circonda; solo allora capiremo come una semplice preghiera possa cambiare il mondo, e come un piccolo gesto per noi rappresenti, invece, un grande aiuto per chi ne ha bisogno, l’importante è che nel farlo ci sia tutto il nostro amore.

Il secondo giorno, ci sono stati presentati altri due pilastri: Il Sacrificio/Azione e la Formazione.

Al mattino abbiamo analizzato il pilastro del sacrificio con delle attività che ci hanno fatto riflettere sull’importanza che alcune persone ricoprono all’interno della nostra vita, perché senza di loro ci sentiremmo persi…in fondo, come il titolo dell’attività stessa, Nessun uomo è un isola, nessuno di noi riuscirebbe a stare isolato da quelle persone alle quali rivelerebbe anche il più intimo dei segreti, piuttosto sacrificherebbe il più importante dei suoi impegni pur di non allontanarsi dalla sua “gang”. Ed è stato proprio questo il senso dell’attività, l’amore per le persone che ci stanno vicine supera ogni limite e saremmo disposti a sacrificare qualunque cosa per loro.

Nel pomeriggio abbiamo esaminato il pilastro della formazione, attraverso il gioco dell’oca stile A.C. Il gioco era simile all’originale, cambiavano però le sfide e le domande che erano a tema Azione Cattolica, così da testare la nostra conoscenza sull’associazione ma facendoci divertire allo stesso tempo. Dopo aver cenato tutti insieme ci siamo preparati per andare in spiaggia a proseguire la nostra serata con un falò.

In ogni campo c’è sempre una serata comunitaria che riesce a colpirti più delle altre, durante la quale ti rilassi davvero e capisci che qualcosa è già cambiato dall’inizio del tuo viaggio. Ti rendi conto di essere stanco della routine quotidiana. Liceo, università, lavoro, famiglia. Un percorso lineare che inizia e finisce ogni giorno allo stesso modo. Cerchi quindi di cambiare questa monotonia, alla ricerca di un evento che possa sconvolgere le tue giornate, e arrivato ad un certo punto capisci che solo noi possiamo far avvenire questo cambiamento, perché come diceva una nota scrittrice “Noi siamo il risultato delle nostre azioni”, e dobbiamo avere il coraggio ma soprattutto l’intraprendenza di rischiare e fare ciò che desideriamo davvero, perché ogni cosa che facciamo per noi e  per gli altri fa la differenza.

Attraverso una breve leggenda “La Leggenda della Stella Marina” ci è stato trasmesso questo messaggio “Ogni cosa fatta con amore può fare la differenza”. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui queste serate ci rimangono più impresse delle altre, perché in ognuna di queste ci viene trasmesso un importante messaggio che potremmo portare sempre con noi.

L’ultimo giorno, come la fine di un’avventura è stato bello e brutto allo stesso tempo. Ci siamo tutti divertiti in questi tre giorni pur essendo consapevoli che alla fine di questo campo saremmo dovuti tornare tutti alla nostra solita routine, anche se forse quest’anno più degli altri sapevamo che tornando a casa avremmo potuto rendere diversi e nuovi i nostri soliti impegni attraverso delle semplici azioni, come la preghiera e l’aiutarsi a vicenda che ci avrebbero fatto continuare a sorridere in qualsiasi momento delle nostre giornate.

La mattina, prima della messa ci è stato presentato l’ultimo pilastro dell’Azione Cattolica, L’Apostolato. Sempre attraverso delle attività abbiamo analizzato quest’ultima zampa dell’A.C. scrivendo su un cartellone, quelli che per noi sono i punti positivi e negativi della chiesa. Successivamente abbiamo condiviso un momento di formazione con la presidenza diocesana, la quale ci ha raccontato la storia di alcuni personaggi importanti della nostra diocesi, ricordandoci che ad ottobre festeggeremo tutti insieme i nostri 150 anni. Infine, dopo la messa e dopo aver condiviso il pranzo tutti insieme, siamo ripartiti direzione spiaggia per passare un pomeriggio a mare prima di salutarci.

Come ogni bel viaggio anche questo è giunto alla conclusione e come dicevo all’inizio, da un viaggio si ritorna sempre diversi da come si è partiti. In questi tre giorni abbiamo imparato a conoscerci meglio, a scoprire cose nuove su di noi, a condividere, e soprattutto a capire che non siamo soli in questo mondo e possiamo sempre contare sull’aiuto di quelle persone a cui stiamo a cuore ma allo stesso tempo anche noi dobbiamo fare la nostra parte. In fondo siamo parte di una grande associazione, L’Azione Cattolica, e come membri di questa non possiamo fermarci. L’Azione Cattolica, o come meglio diceva un membro della presidenza la Generazione Cattolica, è come una grande famiglia che è cresciuta in questi 150 anni e che continuerà a crescere fino all’infinito, perché essa è un Sogno Infinito che non avrà mai fine.

Domenico Leonello
Giovanissimo di Ac – Siderno